Architettura gotica in Val d’Elsa

Architettura gotica in Val d’Elsa

L’Abbazia di San Galgano a Chiusdino e la Pieve di San Giovanni Battista a Radicondoli

Dal XII fino a tutto il XVI secolo, a partire dalla Francia Settentrionale l’arte gotica si è evoluta da quella romanica e si è diffusa in tutta Europa, fino a diventarne la corrente artistica predominante, sia in architettura che in pittura.

Il termine “gotico” venne coniato nel Rinascimento e la paternità dell’architettura medievale venne attribuita alle tribù barbariche che avevano distrutto l’Impero Romano e la cultura classica nel V secolo.
Il termine mantenne i suoi toni dispregiativi fino al XIX secolo, momento in cui ebbe luogo una positiva rivalutazione di questo stile architettonico. L’architettura, infatti, è stata la forma d’arte più importante e originale durante il periodo gotico.

Le principali caratteristiche strutturali originarono dagli sforzi dei muratori medievali di risolvere i problemi associati al sostegno di pesanti volte in muratura. Le pareti verticali di sostegno di un edificio dovevano essere estremamente spesse e pesanti per sopportare la spinta verso l’esterno della volta a botte.

Quindi, la caratteristica principale dell’architettura gotica fu il regolare utilizzo dell’arco a sesto acuto, l’introduzione della volta ogivale, il ricorso agli archi rampanti, il predominio delle linee verticali e la preferenza della volta a crociera.

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